Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

PROSTITUZIONE: DA LAMPEDUSA A POTENZA, TRE ARRESTI

Favorivano la prostituzione nel centro urbano di Potenza e sfruttavano ragazze extracomunitarie. Per questo motivo la Squadra mobile ha arrestato tre persone, due uomini e una donna. Dopo un viaggio terribile, la ragazza era sbarcata a Lampedusa (Agrigento) ed era stata ospitata dal mese di aprile del 2016 in un centro di accoglienza di Potenza. Lì era stata contattata dalla donna arrestata oggi che, attraverso minacce, le ricordava di dover adempiere alla promessa fatta procurandosi il denaro lavorando come prostituta

19/01/2018 – Tutto è partito da controlli della Sezione criminalità straniera sul mondo della prostituzione di ragazze extracomunitarie, alloggiate in diverse strutture di accoglienza nel centro di Potenza.
Dalle indagini i poliziotti hanno scoperto un giro di prostituzione che faceva arrivare ragazze per lo più dalla Nigeria; i capi dell'organizzazione finanziavano il viaggio con denaro che poi le donne dovevano restituire, attraverso l’attività di prostituzione.
L'accordo veniva garantito prima con la consacrazione dell'impegno mediante celebrazione, nelle terre di origine, di riti pseudo religiosi che prospettavano conseguenze sfortunate in caso di violazione dell'accordo e, una volta arrivate in Italia, mediante minacce, pressioni, e controlli per assicurare la restituzione del prestito.

Dalla denuncia di una donna vittima di sfruttamento sessuale, gli agenti hanno raccolto indizi per arrivare agli arresti di questa mattina. La ragazza ha raccontato di essere partita dalla Nigeria grazie all'intermediazione di due suoi connazionali che le hanno anticipato il costo del viaggio, a patto che restituisse la somma, pari a 30 mila euro, lavorando come prostituta per conto di una donna (la cosiddetta madame), che si trovava in Francia.

Per suggellare l'accordo, la ragazza è stata sottoposta ad una sorta di rito magico-religioso, in modo da far nascere in lei il timore delle conseguenze nefaste, morti e gravi malattie, che sarebbero capitate ai membri della sua famiglia nel caso in cui non avesse mantenuto il patto.
Dopo un viaggio terribile, la ragazza era sbarcata in Italia, al porto di Lampedusa (Agrigento) ed era stata ospitata dal mese di aprile del 2016 in un centro di accoglienza di Potenza. Lì era stata contattata dalla donna arrestata oggi che, attraverso minacce, le ricordava di dover adempiere alla promessa fatta procurandosi il denaro lavorando come prostituta, per riscattare il debito. La “madame” inoltre forniva i clienti e offriva informazioni utili sui luoghi dove sostare e come sfuggire ai controlli di polizia. In casi estremi forniva anche pillole abortive.

Donatella Fioroni

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