Papa Francesco dialoga con il cappellano del carcere di Padova, don Marco Pozza nel programma, nato dalla collaborazione tra la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede e Tv2000. Nel corso delle puntate don Marco incontra anche noti personaggi laici del mondo della cultura e dello spettacolo. Dall’incontro, dalle parole e dalle risposte del Papa a don Marco è nato anche il libro ‘Padre nostro’ di Papa Francesco
Roma, 07/12/2017 - Nella preghiera del ‘Padre nostro’ Dio che ci induce in tentazione “non è una buona traduzione. Anche i francesi hanno cambiato il testo con una traduzione che dice ‘non mi lasci cadere nella tentazione’ sono io a cadere, non è lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto, un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito”. Lo afferma Papa Francesco, nella settima puntata del programma ‘Padre nostro’, condotto da don Marco Pozza, andato in onda ieri sera alle 21.05 su Tv2000.
Francesco dialoga con il giovane cappellano del carcere di Padova, don Marco Pozza, nell’introduzione di ogni puntata. Il programma, nato dalla collaborazione tra la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede e Tv2000, è strutturato in nove puntate, ogni mercoledì, nel corso delle quali don Marco incontra anche noti personaggi laici del mondo della cultura e dello spettacolo. Dall’incontro, dalle parole e dalle risposte del Papa a don Marco è nato anche il libro ‘Padre nostro’ di Papa Francesco della casa editrice Rizzoli e la Libreria Editrice Vaticana.
“Quello che ti induce in tentazione – conclude il Papa - è Satana, quello è l’ufficio di Satana”.
(Da Radio Vaticana)
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