Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

PAOLO BORSELLINO, MATTARELLA: “TROPPE INCERTEZZE ED ERRORI HANNO ACCOMPAGNATO LA RICERCA DELLA VERITÀ SULLA STRAGE DI VIA D'AMELIO”

19/07/2017 - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha presieduto il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura dedicato al ricordo di Paolo Borsellino a 25 anni dalla strage di Via d'Amelio. All'ordine del giorno la delibera della Sesta Commissione, relatori i Consiglieri Ercole Aprile e Antonio Ardituro, che autorizza la pubblicazione di tutti gli atti e i documenti relativi al percorso professionale del giudice Borsellino, dal suo ingresso in magistratura, nel 1963, fino alla tragica morte del 19 luglio 1992, quando vennero uccisi anche 5 agenti della sua scorta. L'Assemblea Plenaria è stata aperta dall'intervento del Capo dello Stato che ha ricordato la figura del giudice Borsellino.

"Il percorso professionale di Borsellino è lo specchio del suo modo di essere. La naturale disposizione ad ascoltare, fondata su un reale rispetto dell'interlocutore, l'innata inclinazione a motivare i suoi collaboratori, l'indiscussa capacità di consigliare, il rigore morale sono qualità che, prima ancora di caratterizzare il suo impegno professionale, ne hanno distinto il profilo umano.
Paolo Borsellino non si è mai arreso, non ha mai rinunciato a sviluppare il suo progetto di legalità, anche quando era diventato ormai consapevole di essere vittima predestinata della mafia. Come disse ad un giornalista, sapeva di camminare "con la morte attaccata alla suola delle scarpe. Paolo Borsellino ha combattuto la mafia con la determinazione di chi sa che la mafia non è un male ineluttabile ma un fenomeno criminale che può essere sconfitto. Sapeva bene che, per il raggiungimento di questo obiettivo, non è sufficiente la repressione penale ma è indispensabile diffondere, particolarmente tra i giovani, la cultura della legalità."

"La sua tragica morte, insieme a coloro che lo scortavano con affetto, deve ancora avere una definitiva parola di giustizia. Troppe sono state le incertezze e gli errori che hanno accompagnato il cammino nella ricerca della verità sulla strage di Via D'Amelio, e ancora tanti sono gli interrogativi sul percorso per assicurare la giusta condanna ai responsabili di quel delitto efferato. Oggi ricordiamo Paolo Borsellino non perché è stato assassinato ma perché ha vissuto in maniera autentica il suo servizio allo Stato, con coraggio, con dedizione e con tenacia, facendo della mitezza d'animo uno dei suoi punti di forza. A lui il Paese è riconoscente per la testimonianza che ha reso, per il sacrificio a cui è stato sottoposto e, con lui, la sua famiglia, per il grande senso di umanità, di giustizia, di speranza che ha permeato tutta la sua esistenza, dedicata, con efficacia straordinaria, all'obiettivo che la Sicilia e l'Italia fossero liberate dalla mafia.".

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